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lunedì 27 luglio 2015

IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI - RECENSIONE

TITOLO: IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI

AUTORE: VANESSA DIFFENBAUGH

EDITORE: GARZANTI

PAGINE: 359

PREZZO: €  9,90 CARTACEO

                 €  3,99  E-BOOK



TRAMA
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C’è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco.
I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l’infanzia saltando da una famiglia adottiva a un’altra. Fino all’incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l’unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l’anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L’unico in grado di estirparla è un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione.

SORSEGGIANDO IL CAFFE'
Appena ho finito di leggere questo libro mi sono chiesta perché dopo averlo acquistato l'ho lasciato prendere polvere per quattro anni: è semplicemente bellissimo, l'ho letto tutto d'un fiato, non riuscivo a staccarmi! E' un libro che mi ha suscitato molte emozioni e alla fine mi ha lasciata con un senso di speranza e di gioia.

Victoria Jones è stata abbandonata appena nata ed ha trascorso i suoi primi diciotto anni di vita tra l'affido a famiglie che la trattavano male e l'orfanotrofio. Ora è maggiorenne ed è libera.
Ma Victoria non ha nessuno, non ha un posto dove stare, non ha un lavoro. L'unica cosa che le dà conforto sono i fiori, i loro significati e la sua piccola aiuola che si è costruita nel parco e dove si rifugia come una barbona.
 Tutto ciò che sa sui fiori  glielo ha insegnato Elizabeth, la donna che l'ha tenuta in affido per più di un anno quando Victoria ne aveva nove. E' l'unica per la quale la ragazza, dopo un iniziale odio, abbia provato dei sentimenti positivi e con la quale sarebbe rimasta volentieri se il suo disperato bisogno di sentirsi accettata e benvoluta non l'avesse spinta a combinare un grosso guaio che l'ha allontanato da Elizabeth in modo brusco. Dopo dieci anni ancora si sente in colpa per come si è comportata, anzi, Victoria è convinta di non meritare alcuna felicità a causa del suo comportamento, del suo carattere, visto che addirittura la sua vera madre l'ha abbandonata appena nata. Il suo fiore è il cardo, che indica la misantropia

"Te l'ho detto prima di andare a scuola, il cactus significa che ti odio"
"Non è possibile", replicò Elizabeth con fermezza. "Posso indicarti il fiore dell'odio, se vuoi, ma la parola Odio è imprecisa. L'odio può essere ardente o distaccato, può nascere dall'avversione, ma anche dalla paura. Se mi dici esattamente cosa provi, potrò aiutarti a trovare il fiore giusto per esprimerlo."
"Non mi piaci", ribattei. "Non mi piace quando mi chiudi fuori. Non mi piace che mi tocchi la schiena o mi afferri la faccia. Non mi piacciono i tuoi fiori né i loro messaggi né le tue dita ossute.
Non mi piace niente di te e non mi piace niente nemmeno del mondo."
"Così è molto meglio, il fiore che stai cercando è sicuramente il cardo, che simboleggia la misantropia. Misantropia significa odio o sfiducia nei confronti dell'umanità."

Ma Victoria, nonostante tutto, è una ragazza intelligente, con grandi risorse, spirito di adattamento e coraggio e riesce a trovarsi un lavoro presso una fiorista, Renata, che rimane stupita della sua grande abilità nel accostare i fiori e creare bouquet. Victoria ha un dono naturale nel capire le esigenze dei clienti e a dare loro i fiori che meglio le possano soddisfare, creando con le sue composizioni quasi delle magie.
E tra i venditori di fiori al mercato centrale, incontra Grant, il nipote di Elizabeth. Tramite i fiori cominciano a scambiarsi dei messaggi. Grant è convinto che lei lo odi perché lo ritenga indirettamente responsabile dell'allontanamento dalla casa di Elizabeth, mentre Victoria è convinta che se Grant venisse a sapere veramente cosa è successo la odierebbe. Vi assicuro che anche nel libro riguardo questo fatto misterioso, successo dieci anni prima, non si sa nulla fino alla fine.
Grant è un ragazzo di poche parole ma dal cuore d'oro e piano piano riesce a scalfire lo scudo che Victoria si è costruita e ad avvicinarsi, ma forse non quanto lui vorrebbe e Victoria non riesce a scacciare completamente il senso di diffidenza:

 "Non ti ricorderai neanche chi sono fra sessant'anni. Probabilmente non te ne ricorderai nemmeno tra sessanta giorni."
Il suo sorriso si spense. "Come fai a esserne così sicura?"
Era difficile spiegare perché. "Se si esclude la mia assistente sociale, che per me non conta, il rapporto più lungo che ho avuto con qualcuno è durato quindici mesi."
"Ma perché adesso non può essere diverso?"
"Non mi fido di me stessa", dissi. "Qualsiasi sia la vita che ti immagini per noi, non si realizzerebbe mai: io la rovinerei."
Capii che Grant stava riflettendo sulle mie parole. Cercava di afferrare l'abisso fra l'ineluttabilità nella mia voce e la sua visione del nostro futuro insieme e di gettare un ponte fatto di speranze e menzogne per superarlo. Provai compassione, ma anche imbarazzo, per le sue disperate fantasie.

La situazione si farà sempre più complicata tra Grant e Victoria e la paura di non essere adeguata, di rovinare tutto la allontanerà da lui. Dal punto di vista lavorativo, Victoria riuscirà ad aprire una sua attività di fiorista e a diventare una delle più richieste ai matrimoni. Dal punto di vista sentimentale

ed emotivo capiteranno molte cose e per non fare spoiler non posso dirvi nulla di più, se non che la ragazza comincerà a rendersi conto di sentire sempre più la mancanza di Grant e anche di  Elizabeth, di sentire il bisogno di chiarirsi, di chiedere perdono per il suo passato e di guardare avanti ad un futuro migliore. Chissà se un fiore di nocciolo, che significa riconciliazione, sarà sufficiente.

La Diffenbaugh ha scritto una storia bellissima: è triste e sofferta, in fondo paliamo di una bimba abbandonata, ma al tempo stesso dolce e delicata che trasmette speranza. Leggendola ho provato molte emozioni, mai veramente negative; anche se non ho digerito alcuni atteggiamenti di Victoria, li ho capiti ed alla fine del libro ho percepito una sensazione di appagamento: ero felice!
 L'autrice ha creato dei personaggi così umani con i loro mille difetti: Victoria ha un carattere difficile, ma non è tanto strano pensando ad una vita senza genitori. Si sente rifiutata, infelice, ce l'ha con il mondo intero. Ma lei è proprio come i suoi amati fiori e crescendo sboccerà, psicologicamente parlando, e comincerà a fidarsi di più degli altri, di se stessa, a pensare ad una possibilità di essere felice perché se lo merita. La sua è una vera crescita interiore.
E che dire di Grant, schivo, silenzioso, anche lui con un'infanzia non facile, costretto a mandare avanti la casa ed il lavoro ancora adolescente, così sensibile e gentile che capisce le difficoltà di Victoria e la asseconda il più possibile. Un ragazzo che verrà piantato in asso senza spiegazioni e continuerà a sperare in un ritorno di Victoria. Niente scene hot o dialoghi bollenti ma ciò che si percepisce è un sentimento molto forte che va oltre le regole e le convenzioni.
Ed Elizabeth, una donna sola, con un carattere un po' rude ma forte, che con i suoi modi a volte bruschi, saprà gestire la rabbia di Victoria, a trasformarla in passione per i fiori e a farsi voler bene dalla ragazza.
La scrittura è scorrevole e la storia, a capitoli alternati, si divide tra il tempo presente e dieci anni prima quando Victoria è vissuta con Elizabeth. Questa alternanza dà  modo di capire il comportamento di Victoria nel presente e non crea alcuna difficoltà nella lettura.
Se non l'avete letto, fateci un pensierino!

VOTO 10


6 commenti:

  1. che libro splendido! condivido appieno il tuo voto, ancora a distanza di anni ne conservo un ricordo indelebile!

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  2. A me era piaciuto, ma non mi è mai piaciuta del tutto la protagonista.

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    1. In effetti la protagonista è un po' particolare e sicuramente io non agirei mai in alcuni momenti come lei ma è proprio per questo che complessivamente mi è piaciuta

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  3. Ciao Erica!
    Sono approdata anch'io sul tuo blog, e mi sento in dovere di promuovere questo bellissimo libro che ho letto parecchio tempo fa... una storia che racconta la dura realtà di molti ragazzini costretti a vivere tra molteplici famiglie adottive, non sempre composte fa persone amorevoli e oneste.
    Uno racconto triste ma che racconta anche la voglia di rinascere e imparare ad essere felici. Una storia che ci insegna che la voce non è l'unico modo per comunicare.

    Mi sono iscritta ai membri del tuo blog!
    Se ti va passa a trovarmi sul mio! :) http://stoffedinchiostro.blogspot.it/

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    1. Ciao! grazie per esserti iscritta. Questo libro l'ho adorato!
      Vengo a visitare il tuo blog!

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