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lunedì 28 novembre 2016

SENZA PIU' PAURA - RECENSIONE

SENZA PIU' PAURA
DI ROBERTO FANCELLU

EDITORE: LETTERE ANIMATE
GENERE: THRILLER
PAGINE: 132
PREZZO: € 1.99 EBOOK
                 € 12.49 CARTACEO

TRAMA
Lungo le secolari ed affollate vie di Firenze si snoda la vicenda di Massimo, un uomo in perenne lotta con l'alcolismo e con se stesso, alla disperata ricerca di un equilibrio che lo allontani dalla vita brutale e sregolata della strada, l'unica che ha conosciuto fin da ragazzo. Alla soglia dei quarant'anni sembra trovare la tanto agognata stabilità con l'aiuto di Sara, una psicologa incontrata in un centro di recupero, con la quale instaura una travagliata relazione clandestina. Ma un oscuro individuo disposto a tutto in nome di una vendetta che ha radici lontane, metterà a rischio i suoi propositi di riscatto, disvelando un'agghiacciante verità sepolta nel passato che trascinerà Massimo fin negli abissi della disperazione. Una verità capace di spezzare e distruggere delle vite sconvolgendo ogni certezza.


SORSEGGIANDO IL CAFFE'
La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la cover... molto inquietante! Tra l'altro il volto mi ricorda Jack Nicholson in Shining, un film che mi ha fatto accapponare la pelle!
Ho pensato di avere tra le mani un horror, che non è certo uno dei mie generi preferiti, anche se ogni tanto mi piace cambiare ed ho iniziato la lettura titubante.

Ho compreso subito che non si trattava di un libro di quel genere ma è stata comunque una lettura intensa, in alcuni momenti angosciante, una lettura che mi ha avvolto nelle su spire dopo poche righe, preoccupata per un protagonista che ha poco del bello e forte personaggio principale cui si è abituati.

Massimo è un quarantenne alcolizzato: ha trascorso la maggior parte della sua vita sulla strada e solo lì sembra sentirsi assurdamente al sicuro. Non conosce altra vita che quella della bottiglia. Se ne è andato di casa appena ha potuto perché lì non si sentiva bene: suo padre sembrava lo guardasse con odio, mai un abbraccio, mai una parola od un sorriso.; lo ha sempre fatto sentire inadeguato, sbagliato.

La strada mi dava la possibilità di essere me stesso nella forma più pura ed autentica...non esiste nulla di paragonabile alla sensazione di essere un piccolo puntino di cui non importa niente a nessuno, che proprio per questo può fare qualsiasi cosa senza timore di ferire o venire ferito, senza vergognarsi di essere ciò che è."

Affogare il dolore nell'alcool, dimenticare, dormire in mezzo alla strada sembra l'unica cosa che gli riesce. In qualche modo è un uomo fortunato perché è entrato in simpatia a Jimmy, il boss della zona, che lo tiene d'occhio. E' entrato anche in un gruppo di recupero, l'Antonini, che gli ha trovato un lavoro al mercato e ha intrapreso una storia con una giovane operatrice, Sara:
una ragazza coraggiosa, intelligente che lo ama moltissimo e vorrebbe per lui una vita migliore. Lo aiuta come può, ma non si può aiutare una persona che non vuole, infatti
Massimo prova a vivere lontano dalla bottiglia, a seguire una vita più corretta, più normale, ma non ci riesce, ogni tanto ricade nel baratro per cercare l'oblìo, per rifugiarsi in un mondo dove non deve rendere conto a nessuno ed ogni volta è una sfuriata da parte di Sara, che continua comunque a stargli vicino. Le cose si fanno più difficili quando il padre, detto il Maestro, muore suicida ed iniziano a capitare alcuni fatti strani, in particolare, a Massimo iniziano ad arrivare messaggi intimidatori firmati
 Con affetto e nostalgia,  Starsky. 

Il ritmo della storia, a questo punto, accelera ed i colpi di scena si susseguono continui: Massimo deve fare i conti con un passato che ha dimenticato e che torna prepotentemente nella sua vita sconvolgendola e portandola sull'orlo del baratro.
Rivelazioni inaspettate lasciano con il fiato in sospeso e, solo verso la fine, si trova una qual sorta di pace.

Lo stile dell'autore è avvincente, mi ha fatto immergere completamente nella storia, tanto che mi sembrava di provare le sofferenze del protagonista. la sua angoscia, la sua voglia di autodistruggersi, io...che sono astemia!!Ad un certo punto sarei voluta entrare al "Solito bar" e prendere Massimo a sberle affinché reagisse ed uscisse da quel giro infernale e cominciasse veramente a vivere e la smettesse di far soffrire Sara.
Lo consiglio? Sì!




2 commenti:

  1. Erica, che splendida recensione! Mi hai fatta appassionare al libro. L'ho aggiunto in wishlist e non vedo l'ora di poterlo leggere! 😍

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