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giovedì 26 gennaio 2017

VOGLIO NOI - RECENSIONE

Buon pomeriggio,
vi lascio la recensione non molto positiva dell'ultimo libro letto. Non mi piace dare giudizi negativi ma, ogni tanto, capita.


VOGLIO NOI
Elisa Gentile


Editore: Newton Compton
Prezzo: Ebook € 4.99
Pagine: 328
Genere: New adult, rosa

Trama: Celeste ha poco più di vent’anni ed è la madre di Axel. Ma Celeste è anche Cleo, ovvero la ragazza che lavora part-time in un supermercato e vive una storia d’amore molto passionale con un ammiraglio della Marina inglese. E infine, Celeste è Blue, una spogliarellista in un locale che si chiama Sublime… Matteo ha quasi trent’anni, ha lasciato Bologna per sfuggire al suo passato e si è trasferito a Vignola, dove vive insieme alla sua compagna, Lea. A loro Celeste lascia Axel quando la notte lavora al Sublime. Matteo la disprezza per questo. Durante l’addio al nubilato di un suo amico, il ragazzo scopre che Celeste e Blue sono la stessa persona. A questo punto, l'astio nei suoi confronti si trasforma in vero odio, prima di lasciare spazio a un sentimento travolgente che mai avrebbe pensato di poter provare…

Recensione

Ho letto questo libro, invogliata dalla trama, che mi sembrava interessante ed intrigante.
Ed in effetti, la storia di base non è male, ma, secondo me, non è stata sviluppata bene ed i personaggi creati sono a tratti superficiali, a tratti poco credibili e non sono riuscita a farmeli piacere.

La protagonista è Cleo, ventenne e ragazza madre di un bel bambino di tre anni, Axel. Per dare a suo figlio una vita come si merita, Cleo lavora di giorno come cassiera in un supermercato e come ballerina di lap dance di notte: balla, si spoglia e lo fa pure bene, è la punta di diamante del locale, ma lo fa sempre con una maschera sul viso per non essere riconosciuta e nessuno può toccarla.
Da quando i genitori l'hanno ripudiata perché non ha voluto sbarazzarsi del bimbo che aspettava, Cleo si è data da fare, si è rimboccata le maniche e vedere suo figlio felice è l'unica cosa che abbia significato. E da questo punto di vista risulta una persona degna di stima e sicuramente non si deve giudicare una persona solo per il lavoro che svolge.


Quando lavora lascia Axel o dalla zia Dalida o dalla vicina di casa Lea, che è molto affezionata al bimbo.
Il ragazzo di Lea, Matteo, è un pompiere ed ha alle spalle una grave perdita che non riesce a superare e che condiziona i suoi pensieri e le sue azioni. Inspiegabilmente Matteo odia profondamente Cleo, stravede, invece,  per il piccolo Axel, con cui si ritrova a dormire nel letto tante volte o al quale prepara spesso la colazione. Ritiene Cleo completamente inadeguata come madre già solo per il fatto di lasciare il figlio con altre persone (scusa Matteo ma per vivere bisogna pur lavorare e di notte gli asili non funzionano!!!).

E non ha importanza che la compagna, Lea, gli spieghi che Cleo ha le sue ragioni ed è una brava persona, no, è sempre più convinto che la giovane madre sarà la rovina di Axel. Figuriamoci quando scopre, per caso, quale lavoro svolge di notte: ha perfino il coraggio di urlarle contro e farle male di fronte al bimbo. 
Capisco che si preoccupa per Axel ed i suoi giudizi sono condizionati dal passato, ma di fronte a lui ha un bambino allegro, intelligente, che quando vede la madre le salta in braccio riempiendola di baci.....è possibile che sia una madre tanto sbagliata? No, assolutamente!
E qui trovo il personaggio di Matteo troppo arrogante ed ignorante, che non guarda bene quello che ha davanti agli occhi, non parla, non chiede, ma agisce senza pensare.

E poi all'improvviso, non si capisce come, Cleo diventa l'unico suo pensiero, l'unica donna che abbia mai amato, l'unica ragione di vita senza chiedere spiegazioni sul lavoro notturno o altro.
L'idea che Matteo cambi idea su Cleo mi piace, anche perché è giusto visto che Cleo è una brava persona,  ma doveva essere più graduale e giustificata.
Anche Cleo si butta tra le braccia di Matteo senza pensarci ed il bello è che ha appena rotto con il suo compagno, un ufficiale inglese di marina, del  quale era l'amante senza saperlo. E devo dire che molti indizi facevano capire che il caro Shannon non era così onesto come faceva sembrare e la trattava quasi come una sgualdrina.
Ho apprezzato maggiormente la seconda parte del libro dove entrambi i protagonisti, per certi aspetti, maturano e tra colpi di scena e suspense, la storia aumenta di spessore.

La narrazione alternata tra Cleo e Matteo ci permette di conoscere meglio entrambi i personaggi, ma non è molto fluida a causa di troppi intercalari e di alcune frasi prive di senso. Ve ne riporto una sulla quale sono rimasta ferma dieci minuti per cercare di afferrarne il significato (e sinceramente non ci sono riuscita).

Non ha figli, e neppure fratelli minori. È il primo di parecchi fratelli, ha solo una sorella e nessun nipote

Inoltre, non capisco perché sottolinei che Axel storpia le parole perché è un bambino piccolo....mi pare una cosa ovvia, nessuno pretende che un bambino di tre anni parli come un adulto, anche se ogni tanto si comporta come tale.
È una storia che tratta anche temi delicati, come la difficoltà di crescere un figlio da soli, e poteva dare veramente molto di più.

7 commenti:

  1. EEEhhh?!?! Oddea, non l'ho capita neanche io!

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  2. Iniziato ma ho interrotto la lettura al secondo capitolo non fa per me, decisamente NO... Eppure, dalla trama mi ispira molto =O ma vorrei leggere la trilogia di quest' autrice, chissà com'è??

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  3. Ma se non ha fratelli minori come fa a essere il primo di tanti fratelli? XD Invece di minori, secondo me voleva scrivere maggiori oppure "è l'ultimo di tanti fratelli", dipende dal punto di vista. Un errore di distrazione. ^^

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    1. Sarà anche un errore di distrazione ma visto che è pure edito da una casa editrice mi aspetterei un lavoro di revisione alquanto certosino

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  4. Avevo letto un libro di Elisa Gentile, il primo pubblicato dalla Newton di una trilogia e avevo abbandonato perché trovavo il lessico troppo volgare e il protagonista aveva il chiodo fisso del sesso. Non so se voglio provare a leggere un altro suo libro perché già dalla trama non mi diceva nulla.

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