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lunedì 3 giugno 2019

REVIEW PARTY "SANGUE SPORCO" DI ENRICA ARAGONA


Buongiorno e buon inizio settimana.
Oggi ho il piacere di parlarvi di Sangue sporco, romanzo d'esordio di Enrica Aragona, edito dalla Corbaccio, che ringrazio per la copia cartacea.




SANGUE SPORCO
Enrica Aragona

Editore: Corbaccio
Prezzo: Ebook € 9,99 Cartaceo € 16,90 
Pagine: 280
Genere: Narrativa

Trama: Roma, fine anni Settanta: un quartiere appena nato che confina con l’inferno, il sogno della casa popolare che diventa subito incubo. Scilla ha quattro anni quando, sul volto di suo padre, vede disegnarsi la rabbia per la vita che li attende. Ma in un luogo dove ognuno ha un dolore a cui sopravvivere, in uno spazio di abbandono che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, c’è anche Renata. Ed ecco che quello spazio si dischiude, poco a poco, e quei palazzoni fatiscenti diventano lo scenario in cui nasce e cresce un rapporto fatto di amicizia, desiderio e paura, un rifugio in cui Scilla e Renata si nascondono da una realtà dove nei vasi fioriscono le siringhe e il riscatto si porta sempre dietro la colpa. Perché dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode ogni legame, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia, comunque, la speranza di potersi salvare. Il primo romanzo, intenso e potente di una nuova voce italiana.

Recensione

Sangue sporco è un romanzo intenso, difficile e doloroso, una storia che ti entra sottopelle, ti scombussola e non ti lascia fino alla fine come quella droga che è una delle protagoniste ed è una rappresentazione vivida e toccante della realtà periferica degli anni ottanta/novanta.
Ed io, che in quegli anni ci ho vissuto, mi sono ritrovata fortemente coinvolta. Non sono cresciuta in un palazzone di cemento armato in periferia, ma in un paesino campagnolo, una realtà molto più solare e tranquilla, ma ricordo quanto si parlava di eroina, di AIDS, dei campetti frequentati dai tossici e di quella volta che camminando per Roma vidi delle siringhe per terra.

Ed è tra i grigi palazzoni del Quadrilatero 3 che cresce Scilla, la protagonista. Ha solo quattro anni quando si trasferisce lì: suo padre pensa sia l'inizio di una nuova vita, con una vera casa ed, invece, è l'inizio di un incubo. Non c'è nulla, non ci sono negozi, non ci sono piante, solo mura; un luogo desolante dove è facile abbandonarsi a se stessi.

Per Scilla la vita è già dura in famiglia: dopo aver perso sua madre per overdose ad un anno, suo padre si è sposato ed ha avuto altre due figlie, ma la matrigna l'ha sempre considerata un peso, un ricordo sgradevole e a Scilla non ha mai riservato un sorriso o una carezza ma solo sberle, anche in presenza del padre che non ha mai reagito.

Una vita dura, triste in un ambiente degradante, circondata da miseria ed apatia. A Scilla basterebbe davvero poco per finire come tanti, a farsi un buco in vena per qualche attimo di pace, di finta felicità ma lei è una ragazza forte, coraggiosa, determinata a vivere e non ha alcuna intenzione di entrare in quel giro.
A maggior ragione quando scopre che Renata, la brutta e smilza ragazzina, che l'ha sempre affascinata per la sua sicurezza e la sua audacia e che è diventata un'amica importante, ha preso quella strada.
Il suo rapporto con Renata non è mai stato facile, un'amicizia profonda ma altalenante, un'amicizia intima ostacolata dalla stessa Renata che probabilmente ha sempre saputo quale sarebbe stato il suo destino ed anche quello di Scilla.....cioè lontano da quel luogo.

Ed infatti, Scilla ci racconta anche la sua vita da adulta, in un quartiere lontano e della figlia di sette anni cui cerca di dare tutto l'amore che lei non ha avuto.
Una vita non facile ma dignitosa nonostante un'infanzia sofferta, una famiglia indifferente, un ambiente soffocante e un odio verso chi non ha avuto la forza di combattere per una vita migliore.

Scilla rappresenta la speranza, la voglia di cambiamento, di riscatto; non dobbiamo semplicemente accettare tutto come se il nostro destino fosse già scritto ma possiamo cercare di modificarlo ed il sentimento che prevale alla fine del libro è proprio la speranza per un futuro migliore.

Una storia profonda e sentita narrata in modo scorrevole e con un linguaggio diretto: davvero un grande romanzo d'esordio.


4 commenti:

  1. Incuriosiva molto anche a me. Adesso che ho letto la tua recensione, ci penserò ☺️ ho il sospetto si rivelerà una bella lettura ☺️

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    1. E' un romanzo non facile ma davvero molto bello e ben scritto

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  2. Non me l'aspettavo perchè non è una delle storie che leggo frequentemente e invece mi ha sorpreso molto in positivo, davvero un bel libro

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