mercoledì 21 novembre 2018

"NESSUNO E' INTOCCABILE" DI THOMAS MELIS - RECENSIONE



NESSUNO E' INTOCCABILE
Thomas Melis

Editore: Butterfly edizioni
Prezzo: Ebook € 0, 99, cartaceo € 12,75
Pagine: 240
Genere: Thriller, narrativa contemporanea


Trama: In un angolo nascosto della Sardegna, dove il mare e la montagna si fronteggiano, due famiglie malavitose combattono una guerra senza tempo in nome di un codice antico. Vissente Degortes e il Castigliano vogliono imporre un dominio di sangue sulla provincia di Porto Sant’Andrea, spazzando via la fazione avversaria dei Corràsi. Lungo la loro strada incontrano Giovanni Fenu, un politico ambizioso fedele a un imperativo: cogliere le occasioni che la vita regala. La discesa negli inferi della violenza più spietata. Il dovere della vendetta. I rapporti con le organizzazioni criminali nazionali, la politica in cerca di voti e la speculazione imprenditoriale senza scrupoli. In una terra che non vuole padroni e dove vale una sola regola: nessuno è intoccabile.

Recensione

Nessuno è intoccabile è un romanzo duro e spietato, che ci porta nella bella Sardegna tra politici ambiziosi e collusi, appalti pilotati ed una sanguinaria faida tra famiglie rivali. Quello che emerge è un' accurata rappresentazione di una realtà guidata dalle cosche mafiose e dai principi che le muovono: potere e vendetta. Quest'ultima è l'unica forma di punizione accettabile, ma è anche quella che crea un circolo vizioso senza fine, e apparentemente senza senso, in cui si è una volta vittime ed una volta carnefici
Qui l'offesa di sangue non si dimentica mai...nemmeno in cento anni
Ognuno deve fare la sua parte senza esclusione di colpi. Non c'è clemenza per nessuno ed in questo scontro la cosa fondamentale è nuocere alla parte avversaria anche se questo può voler dire nuocere a se stessi o colpire degli innocenti.

Degortes da una parte, Carrasi dall'altra: due famiglie, tra l'altro imparentate, in una guerra che dura da oltre venti anni, iniziata senza motivo preciso
i soldi non mancavano a noi e non mancavano a loro. Il fatto è questo...quando si inizia a fare danno alle persone, quando iniziano a parlare is fosiles, non si sa dove si va a finire, mai, chiunque abbia sparato il primo colpo... e si può arrivare molto, molto lontano....
una guerra che, guidata dalle giovani e ambiziose reclute, con il desiderio di allargare i propri orizzonti, a differenza delle vecchie leve più pacate e accorte, non può che peggiorare.
Tra i vari personaggi, spicca il Castigliano, ragazzo fedele ai Degortes ma non della famiglia. E' l'unico che, nonostante sia violento ed implacabile come gli altri, dimostra anche un lato umano nei confronti della fidanzata, con la quale è dolce, tenero e protettivo e soprattutto nei ricordi della madre morta che lo ha allevato tutta sola tra mille difficoltà. E' un personaggio al quale ci si affeziona un po', forse anche per la sua infanzia sofferta vittima di offese e prese in giro in quanto ragazzo senza padre.
D'impatto sono anche le figure femminili che, nascoste nelle loro case, hanno un ruolo fondamentale nel tessere le fila dell'intricata ragnatela di azioni. Non sono passive o sottomesse ma la loro parola ha spesso grande valore.

Tra intrighi politici, imprenditori senza remora, regolamenti di conti è un crescendo d'azione e tensione e tutto è reso più nitido e reale grazie all'uso di un linguaggio crudo e ricco di espressioni dialettali.
Questa scelta linguistica, però, ha anche rallentato la lettura, perché non conoscendo il dialetto sardo ho potuto solo intuire il significato delle frasi e, di sicuro, ho perso qualche sfumatura. Personalmente avrei preferito un uso più moderato del dialetto. Ciò non toglie che resta una storia molto coinvolgente fin dalla prima pagina.

Umberto

6 commenti:

  1. Non conoscevo questo romanzo e mi frena l'idea dell'uso troppo dialettale, capisco il piacere di inserire delle radici nella storia per far sentire il lettore più protagonista, ma per chi non capisce il dialetto può avere difficoltà :(

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    1. In effetti le frasi in dialetto sono un po' troppe, rendono più reale il racconto ma anche difficoltà a chi non conosce il dialetto

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  2. a me più che il dialetto mi frena la trama in se. il fatto che sia un libro così forte mi terrorizza un po'.

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    1. Non è una storia leggera adatta a qualche ora di svago, questo è certo

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  3. L'ho letto anch'io, e come te gli ho assegnato il medesimo voto ☺

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