venerdì 1 giugno 2018

SEGNALAZIONE "LA CATTEDRALE DI JASPER" DI CRISTIANO PEDRINI

Buongiorno readers,
nuovo mese, nuova segnalazione!!!

LA CATTEDRALE DI JASPER
DI CRISTIANO PEDRINI

GENERE: NARRATIVA
PAGINE: 115
PUBBLICATO CON YOUCANPRINT
PREZZO:  € 2.99 EBOOK   (AMAZON)
                    € 10.83 CARTACEO
SINOSSI

Federico, un trentenne italiano di successo, vive la sua vita chiuso nella prigione della sua anima e del suo lavoro. Quando conosce attraverso a una chat Jasper, trasferitosi dall’Inghilterra per un corso di studi universitari,  sa di non poter sperare molto per loro, ma quando il giovane ragazzo si materializzerà nella sua vita accendendo in lui mille emozioni, si troverà costretto a  respingerle proprio per il terrore di ferirlo.
Jasper ama la sua terra, le sue leggende, i suoi castelli e la sua cattedrale.  Federico, esperto di marketing per una casa editoriale non conosce le sfumature della vita né crede di sapersi emozionare per l’arte e la storia…
Cosa potrà unirli e aprire i loro cuori?


Perché limitarci a esplorare una piccola parte del mondo quando abbiamo un universo in attesa davanti a noi


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----- ESTRATTO -----


Nonostante la sua mente avesse bisogno del dovuto riposo, per Federico rimettere in ordine la confusione che imperava incontrollata nei suoi pensieri era una priorità che non poteva né voleva ignorare. E del resto, anche se fosse riuscito a debellare quella marea di pensieri, gli sarebbe bastato volgere lo sguardo alla sua destra e scorgere quel corpo disteso accanto a lui per farli riesplodere incontrollati.
Rivolse il capo al soffitto osservando la lampada spenta prima di tornare per l’ennesima volta a fissare la radiosveglia sul comodino. Si accorse, con sconforto, che erano passati solo pochi minuti dall’ultima volta che aveva controllato l’ora. La notte era ancora lunga purtroppo.
Che diavolo ti è venuto in mente… Sospirò profondamente.
Si massaggiò le tempie, cercando di controllare il respiro che sentiva più veloce che mai. Ma cosa avrebbe potuto fare di diverso?
Una domanda che continuava a ripetersi come un disco rotto mentre si ritrovava di nuovo a fissare il soffitto della camera. Non riusciva ad accettare la sua stessa risposta, pronunciata solo poche ore prima davanti al ragazzo che si era ritrovato sulla soglia di casa.
La sorpresa nel trovarsi di fronte a quel volto – ammirato all’infinito davanti allo schermo del suo laptop o allo smartphone, fantasticando all’idea, un giorno, di poterlo presentare come il suo ragazzo ideale – era stata alimentata dal sorriso imbarazzato di lui, il quale era rimasto in silenzio.
Un sorriso che si rispecchiava in quell’espressione impacciata, mostrandosi capace di creare un magia alla quale Federico sapeva di non riuscire a sottrarsi come invece avrebbe dovuto.
Erano i suoi occhi dolci e comprensivi dello stesso colore delle nocciole?

I suoi folti capelli castani che tentavano di incutere, con quel taglio, un segno improbabile della sua ribellione?
Le sue labbra piene che con quel tono rosato riuscivano a stuzzicare le sue fantasie?
Cosa rendeva Jasper capace di mandare in frantumi la ferrea volontà che aveva, fino a poco prima, guidato i suoi passi e le sue azioni?
Gli occhi di Federico erano scivolati verso il basso, per osservare il borsone sorretto dalle sue mani arrossate; le stesse che più di una volta aveva visto sollevare per salutarlo al termine delle videochiamate settimanali. Mani dalle dita lunghe e affusolate, impreziosite dall’incarnato roseo sul quale spiccava un braccialetto d’argento.
«Ciao…» lo aveva salutato il ragazzo, cercando di vincere l’imbarazzo di quella situazione.
Il ricordo dell’incontro si spense sopraffatto dal mormorio del suo ospite che attirò l’attenzione di Federico. Vide lo stesso volto, immerso nel silenzio del sonno e sprofondato nel cuscino, voltarsi verso di lui.
«Finalmente Jasper è qui, accanto a me…» L’uomo sorrise allungando la mano verso di lui. «Quante volte ho sognato questo momento e ora…» le sue dita si fermarono a poca distanza da quel viso, «… ora tutto sembra terribilmente reale.»
La sua mano si ritrasse, scomparendo sotto le coperte. Una fuga che non avrebbe certo potuto replicare con altrettanta semplicità l’indomani. La quiete della notte, che tutto aveva ovattato attorno a lui sarebbe scomparsa, lasciandolo davanti a una decisione che non avrebbe potuto rinviare a lungo.
La notte porterà consiglio si disse, chiudendo gli occhi nella speranza che il buio potesse offrigli l’atteso riposo e con esso le risposte che desiderava.




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