giovedì 14 maggio 2020

REVIEW PARTY HUNGER GAMES


Buongiorno lettori,
in occasione dell'uscita, il 19 maggio, del prequel della serie Hunger games di Suzanne Collins, Ballata dell'usignolo e del serpente, è stato organizzato un mega evento che prevede anche i review di tutti i libri della trilogia già pubblicati.  Ringrazio Beatrice Coviello e la Casa editrice per l'organizzazione.
Prima d'iniziare vi lascio questo video pubblicato dalla Casa editrice Mondadori




HUNGER GAMES
Suzanne Collins

Editore: Mondadori
Prezzo: Ebook € 7,99 Cartaceo € 9,40
Pagine: 370
Genere: Distopico
Serie:  Hunger games v. 1


Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo. 

CHE LA FORTUNA SIA SEMPRE CON TE.

Recensione 

Ho letto questo libro sette anni fa, ho visto più volte il film e l'ho riletto volentieri in questi giorni ritrovandomi completamente coinvolta nella lettura come fosse la prima volta!

L'autrice ci porta in un futuro post apocalittico piuttosto tremendo. Panem, che corrisponde al Nord America, è diviso in dodici distretti guidati dalla lussuosa ed eccentrica Capitol City.I distretti sono costantemente sorvegliati, spesso la gente, soprattutto nei distretti più lontani e più poveri, fa la fame. E per non dimenticare la guerra che ha sconvolto il mondo anni prima, ogni anno si tengono gli Hunger games: un ragazzo ed una ragazza di ogni distretto, tra i dodici ed i diciotto anni, scelti a caso, devono combattere in un'arena in una lotta all'ultimo sangue perché solo uno potrà uscirne vivo.

Durante la mietitura, cioè la scelta dei tributi per i settantaquattresimi Hunger games, nel dodicesimo distretto si ha per la prima volta una volontaria: Katniss Everdeen si offre al posto della sorellina minore Prim.
Katniss è spaventata, sa che sta andando incontro alla morte ma non può lasciar andare la sua adorata sorellina, piccola ed indifesa, che non resisterebbe nemmeno un giorno nell'arena.

Katniss ha solo sedici anni, ma è abituata a cavarsela: da anni caccia nei boschi per sfamare mamma e sorella dopo la morte del padre. Insieme a lei, dal distretto dodici, Peeta Mellark, il figlio del panettiere. Katniss non lo conosce bene anche se una volta è stato generoso con lei e le ha lanciato del pane quando era disperata ed affamata.

I tributi, in genere, non possono fraternizzare, nemmeno quelli dello stesso distretto perché non ha senso, sono comunque dei nemici, "mors tua, vita mea". Ma non è quello che ha in mente Haymitch, il mentore, un ex vincitore del distretto 12, che li prepara nei giorni precedenti all'entrata nell'arena. Se vogliono ottenere consensi, essere amati dal pubblico di Capitol City, devono inscenare di essere innamorati, dare al pubblico qualcosa di diverso, di unico e accattivante...essere gli sfortunati innamorati.

Una volta nell'arena, Katniss non si fida di nessuno, nemmeno di Peeta ed inscenare che tra di loro ci sia del tenero non le viene facile; sfrutta tutte le sue conoscenze, dimostra coraggio, determinazione, astuzia ma anche compassione. Odia Capitol City, odia gli Hunger games, odia essere un burattino nelle mani degli strateghi che se la spassano a veder soffrire dei poveri ragazzi. Uccide per sopravvivere ma non lo fa per divertimento.

E' una storia intensa che attanaglia lo stomaco: vedere come gli abitanti di Capitol city, annoiati e viziati si divertono a guardare ragazzi che si uccidono è sconvolgente ma anche nella realtà ci sono esempi simili, basti pensare all'epoca romana e ai gladiatori.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati; uno dei mie preferiti è sicuramente Haymitch, il mentore. Un ubriacone arrogante e menefreghista che al momento giusto sa, però, gestire la situazione. E come ex vincitore degli Hunger games non c'è da stupirsi che si sia dato all'alcool: un'esperienza traumatica come quella dell'arena non è una cosa che si dimentica, segna l'anima e porta ad incubi continui, obnubilare la mente con l'alcool è una logica conseguenza.

Il worldbuilding è ben costruito, lo stile è molto scorrevole ed una volta entrati nella storia è difficile uscirne prima della fine.
Se vi piace il genere distopico questa serie non dovete farvela scappare!

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Ecco i blog che oggi partecipano al review! Ci vediamo dopodomani con la recensione del secondo volume!


                             

3 commenti:

  1. Ho adorato alla follia questa serie, soprattutto il secondo volume e spero tanto che il prequel sia all'altezza della trilogia. :)

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  2. Trilogia che ho amato a dismisura. Quando lessi Hunger games nemmeno era in calendario il film. Ho a casa il volume con la cover vecchissima

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  3. Non l'ho ancora letta questa saga, ma devo rimediare assolutamente ☺️☺️☺️

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