lunedì 23 gennaio 2023

RECENSIONE "MILANO.IL MONDO NON CAMBIA" DI THOMAS MELIS



MILANO. IL MONDO NON CAMBIA
Thomas Melis

Editore: Frilli
Prezzo: Ebook € 7,99  Cartaceo € 15,10
Pagine: 320
Genere: Narrativa contemporanea                                                                       


Trama: Don Rocco Alfieri non è più quello di un tempo, i pensieri lo stanno tradendo e dal suo feudo nell’hinterland sud di Milano sta perdendo il controllo sugli affari criminali della Società. Il figlio prediletto Domenico, detto Micu Bang Bang, si trova in carcere; il secondogenito, Antonino, non è pronto per ereditare il bastone del comando. Poi ci sono i Procopio, la cosca satellite relegata da generazioni a fare il lavoro sporco, che cerca di alzare la testa alleandosi con la mafia albanese e la mala egiziana. Filippo Barone è un consulente milionario. Ripulisce denaro, pilota appalti e fa da cerniera tra il mondo di sotto, dove si muovono grandi casati malavitosi e narcotrafficanti internazionali, e quello di sopra, popolato da ricchi imprenditori, senatori corrotti e broker senza scrupoli. Barone vive una torrida storia con Bianca Viganò, una modella e influencer dai lunghi capelli castani, legata profondamente all’amico d’infanzia Leonardo Ferrari, un bravo ragazzo di quartiere che spaccia cocaina tra le panchine di Piazza Prealpi. Il loro mondo non cambia mai. Li tiene uniti in una tragedia moderna e senza pietà, dove nessuno si salva e dove, dai grattacieli di CityLife ai nightclub di Corso Como, si sovrappongono i mille volti della criminalità multietnica di Milano, i sogni di successo dei ragazzini cresciuti ascoltando trap nei casermoni popolari della periferia, gli affari sporchi dei faccendieri che muovono milioni di euro dagli uffici open space con vista sul Duomo. Tutti insieme, nell’amore e nell’odio, accomunati da un unico destino. Perché il mondo non cambia, ma l’Apocalisse è alle porte.

RECENSIONE

Ho già letto altri romanzi di Thomas Melis ed ogni volta rimango colpito dalle sue storie così crude e forti che hanno la capacità di trasportarmi in un mondo duro e difficile che mi sembra lontano e sconosciuto ma che, in realtà, è più vicino e presente di quello che penso e ne rimango sconvolta e al tempo stesso anche affascinata.

Siamo nel ricco ed industrializzato nord, a Milano per la precisione, dove con "abile maestria" la mala calabrese ha preso piede e possesso della piazza. A dirigere i giochi c'è la famiglia Alfieri, affiancata dalla famiglia Procopio che gestisce i lavori "più sporchi" . Poi c'è una figura solitaria, che non ha capi ma offre i suoi servigi a chi offre di più, Filippo Barone, un consulente che smuove e ripulisce denaro, ed il Supremo, un senatore con le mani in pasta ovunque che usa la mala per smuovere i voti. Infine, Leonardo Ferrari, un giovane spacciatore indipendente che si fa coinvolgere nella guerra per il potere assoluto che inevitabilmente scoppia tra gli Alfieri ed i Procopio.
Tra sgarri, tradimenti e vendette la vita di tutti i personaggi scorre sempre sul filo del rasoio ed il lettore gira le pagine con un'ansia crescente in attesa di qualcosa che sa sarà drammatico ma non immagina quanto.

All'inizio, confesso, ho avuto un po' di difficoltà ad inquadrare le varie relazioni tra i personaggi o a capire proprio dove mi avrebbe portato la storia ma poi, dopo qualche capitolo, sono entrata nel vivo delle vicende, tutto si è fatto chiaro e non sono più riuscita a staccarmi dal libro: è un intreccio che ti prende e ti lascia senza fiato. Il tutto con un linguaggio perfettamente adatto al contesto quindi parole in codice o tipiche della malavita che se in qualche punto rendono la lettura più difficile ed impegnativa, la rendono realistica, schietta e forte.

E poi c'è quel "mondo non cambia", un semplice dato di fatto di cui prendere consapevolezza che schiaccia ogni speranza, ogni idea di cambiamento o di miglioramento e rende la lettura ancor più angosciante, dolorosa ed intensa.

Umberto

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