LA RAGAZZA DI VENEZIA
Siobhan Daiko
Editore: Self publishing
Prezzo: Ebook € 2,42 Cartaceo € 10,39
Pagine: 305
Genere: Narrativa storica
Trama: Lidia De Angelis ha tenuto un profilo basso da quando le leggi razziali di Mussolini l’hanno strappata dal suo primo amore. Ma quando i tedeschi occupano Venezia nel 1943, è costretta a scappare dalla città per salvare la propria vita. Lidia si unisce ai partigiani sulle montagne del Veneto, dove incontra David, un soldato inglese che combatte per la stessa causa. Man mano che si affeziona a lui, le dure rappresaglie tedesche e le appassionate attività patriottiche di Lidia minacciano di separarli. Decenni dopo, a Londra, mentre passa in rassegna gli effetti personali della nonna dopo la sua morte, Charlotte scopre un libro di preghiere ebraico, lettere non aperte scritte in italiano e una fotografia sbiadita che ritrae un gruppo di giovani davanti al Palazzo Ducale. Incuriosita dal rifiuto della nonna di parlare della sua vita in Italia prima e durante la guerra, Charlotte si reca a Venezia alla ricerca delle sue radici. Lì, apprende non solo la devastante verità sul passato di sua nonna, ma anche alcune verità sorprendenti su se stessa.
Mi piace leggere ogni tanto qualche romanzo storico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale anche se so che la lettura sarà emotivamente impegnativa per il peso dei fatti narrati e, di solito, sono libri che parlano delle deportazioni e dei campi di concentramento.
La ragazza di Venezia, invece, pur parlando di una famiglia ebrea, si concentra sulla storia della figlia che, sfuggita al rastrellamento di Venezia, si unisce ai partigiani sul Monte Grappa e, può sembrare strano, ma mi ha toccato in particolar modo perché è ambientato nella zona in cui vivo (sul Monte Grappa quando ero piccola salivo in vetta per i sentieri con mio papà) e soprattutto perché quella ragazza, Lidia, mi ha ricordato molto mia nonna che durante la Guerra ha affrontato varie situazioni pericolose, ha rischiato più volte la vita ed io l'ho sempre ammirata: era una roccia e più di una volta, proprio come Charlotte, la nipote di Lidia, ho pensato che i miei problemi non fossero nulla in confronto a quello che aveva affrontato lei in gioventù.
La storia de La ragazza di Venezia si svolge su due piani temporali: uno nel passato tra il 1938 ed il 1945, con protagonista Lidia ed è raccontato in terza persona, l'altro nel presente, nel 2010, con protagonista Charlotte, la nipote di Lidia, narrato in prima persona.
Ovviamente, le parti che riguardano Lidia sono molto più intense e difficili: Lidia vive a Venezia, ebrea anche se non praticante, a causa delle leggi razziali deve abbandonare l'università dove sta studiando medicina (mm, da quello che so, a Venezia non c'è mai stata la facoltà di medicina). La situazione però, peggiora dopo l'armistizio: suo padre viene portato via come tutti gli altri ebrei e Lidia si rifugia in un paesino ai piedi del Grappa, Sant'Illaria. Angosciata dalla situazione, dalla paura di essere scoperta, dal desiderio di poter fare qualcosa, Lidia si unisce ai partigiani nascosti sul Grappa.
L'Italia tra il 43 ed il 45 attraversa una situazione davvero difficile perché alla Seconda Guerra si aggiunge praticamente la guerra civile: da una parte gli Alleati che cercano piano piano di avanzare verso nord, dall'altra i tedeschi, poi le camice nere come mine impazzite che seminano più terrore dei tedeschi ed i partigiani che lottano, col poco che hanno, per la libertà.
Anche se il paese di Sant'Illaria non esiste ed i personaggi sono inventati tutti i fatti storici narrati sono reali e su questo penso ci sia stata grande documentazione da parte dell'autrice.
Alla fine della Guerra, Lidia fugge dalla Venezia che amava tanto, mette una pietra sopra tutta la sua vita fino a quel momento, come non fosse mai esistita e si trasferisce in Inghilterra.
Settanta anni dopo, Charlotte, la giovane nipote, dopo aver trovato una foto di Lidia da giovane a Venezia, decide di intraprendere un viaggio in Italia, alla ricerca delle origini della nonna e alla ricerca di se stessa. Charlotte, infatti, cresciuta ad Hong Kong, dove i genitori vivono per lavoro, non ha ancora trovato il luogo in cui sentirsi a casa, non è completamente soddisfatta della sua vita, esce da una relazione finita male ed è in uno stato di stallo.
Scoprire la vera storia della nonna dà a Charlotte l'input per capire cosa voler fare della sua vita; conoscere le difficoltà e le tribolazioni patite da Lidia le dà modo di vedere le cose sotto una nuova luce, le fa capire quali sono le cose veramente importanti oltre a darle forza e coraggio.
La storia è molto scorrevole, ben strutturata ed intensa; l'unica cosa che non ho particolarmente apprezzato è l'instant love che coinvolge Charlotte, avrei preferito di gran lunga che la storia d'amore nascesse in modo più lento e reale. Non conoscevo questa autrice ed è stata una piacevole scoperta.
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