giovedì 3 novembre 2016

VUOI CONOSCERE UN CASINO? - RECENSIONE

VUOI CONOSCERE UN CASINO?
DI ALEX ASTRID

EDITORE: IL CILIEGIO
GENERE: NARRATIVA CONTEMPORANEA
PAGINE: 284
PREZZO: € 17.00 CARTACEO

TRAMA
Giorgia è una sedicenne della provincia di Milano, scrive a Martina, la cugina morta pochi mesi prima in un incidente d’auto. Martina diventa così “un diario”, un’amica invisibile che accoglie tutte le confessioni e gli sfoghi di Giorgia. La prima lettera è datata 5 febbraio 2014 e narra gli avvenimenti accaduti subito dopo la scomparsa di Martina. Nelle lettere successive Giorgia racconta la sua vita: la famiglia, gli amici, gli amori, ma anche le delusioni e le grandi e piccole gioie. La ragazza racconta soprattutto la storia di un viaggio interiore che la porta fino alla liberazione delle proprie paure e incertezze.

SORSEGGIANDO IL CAFFE'
Vuoi conoscere un casino? è una lettura che ho divorato in una giornata. E' una storia, scritta in forma di diario, che inizialmente può sembrare abbastanza leggera ed indicata ad un pubblico giovane, ma che, pagina dopo pagina, si fa sempre più intensa e coinvolgente.

E' Giorgia, la protagonista e voce narrante, il casino: una sedicenne alle prese con scuola, sport, primi amori, prime incomprensioni, prime delusioni e soprattutto un grande vuoto lasciato dalla scomparsa di Martina, la cugina ventenne, investita da un auto il 5 dicembre 2013. 
Non sei mai stata il mio solo punto di riferimento, anche Giulia, Matteo, Silvia, Luna sono importanti, hanno il loro peso. Però loro non sono te. non hanno la tua esperienza, la tua audacia, il tuo coraggio, la tua fermezza, la tua immensa forza di volontà.

Per Giorgia, la cugina era tutto: grande amica e grande esempio. La sua morte, senza senso, l' ha distrutta, l'ha fatta sprofondare nello sconforto e nell'apatia.

Ho ridotto le uscite al minimo indispensabile, non mi sembra giusto far finta di nulla, vivere felice la mia vita sapendo che tu non hai più questa possibilità
Giorgia ha bisogno di continuare a sentire vicina Martina, a confidarsi e, dopo due mesi dalla morte, inizia a scrivere un diario e si rivolge proprio a lei, a Martina, e alla sua dolce cugina racconta le sue giornate sperando che in qualche modo possa sentirla ed esserle di conforto. E così, Giorgia, con un linguaggio diretto e colloquiale, racconta la sua vita giornaliera, gli incontri con gli amici al parco, la gita scolastica, l'incontro con il Biondo, il ragazzo che le ruba il cuore

Le farfalle nella pancia, il fiato corto, gli occhi lucidi. Lui mi fa sentire così. Lui mi fa sentire...boh..felice? Sì, felice è il termine giusto

ma anche le difficoltà nel gestire questo primo grande amore ed i contrasti con i genitori. Le pagine del suo diario non sono solo un mero racconto, ma sono anche piene di riflessioni sulla vita, sull'amore, sugli amici. Riflessioni tipiche degli adolescenti e non solo
nessuna vuole il cavaliere perfetto, noi cerchiamo l'eroe imperfetto; rimaniamo ammaliate non dai pregi, ma da chi, senza rendersene conto, ci mostra i suoi difetti 
E giorno dopo giorno, Giorgia torna a vivere e a sorridere. Sfogarsi, scrivendo a Martina, come se fosse ancora con lei, scrivere nero su bianco cosa le succede, non solo le dà la forza per andare avanti, ma la fa riflettere sui suoi comportamenti e così, leggendo delle sue giornate, notiamo una ragazza che cresce, che, nonostante le piccole delusioni,  impara a prendere posizione e a farsi rispettare, a capire le sue esigenze e a stabilire le priorità.
Una lettura che mi ha piacevolmente stupito e che consiglio!

9 commenti:

  1. Ciao!! Sembra proprio carino! :)

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  2. bhe ti vedo entusiasta :) sembra davvero una lettura interessante. mi segno il titolo

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    1. Una volta iniziato, non sono più riuscita a chiuderlo fino alla fine

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  3. Ciao! Io l'ho letto e mi è piaciuto davvero tanto..concordo con te su tutto quello che hai scritto nella recensione :)

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  4. Erica ciao, scusa il ritardo, questo sarà un libro che spero di recuperare nelle vacanze natalizie <3 vedremo ^^

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  5. Io ho letto il libro e comincio a dubitare dei Vostri giudizi...
    e' infantile e banale. Forse farebbe più successo se trascritto nella " Narrativa infantile"

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