martedì 21 febbraio 2017

QUESTIONE DI PRATICA - RECENSIONE



QUESTIONE DI PRATICA
Julie James


Editore: Mondadori
Prezzo: Ebook € 4.99, Cartaceo € 8.08
Pagine: 180
Genere: Rosa

Trama: Payton Kendall e J.D. Jameson sono avvocati dello stesso studio. Femminista convinta, Payton ha lottato per avere successo in una professione dominata dagli uomini. Ricco e presuntuoso, J.D. ha fatto del suo meglio per ignorarla. In pubblico sono inappuntabili. Devono esserlo. Per otto anni si sono tenuti a distanza di sicurezza e si sono tollerati solo per una ragione: riuscire a diventare soci dello studio. Tutto però cambia quando viene chiesto loro di collaborare a un caso importante. Costretti a lavorare gomito a gomito, si scoprono presto pericolosamente attratti l'uno dall'altra. Ma non c'è tempo per la passione. O così almeno pensano loro, mentre la competizione si fa rovente e la battaglia dei sessi ha inizio…

Recensione

Tempo fa ho letto da qualche parte che la Premoli avesse preso spunto da questo libro della James per il suo Ti prego lasciati odiare. Sinceramente non ricordo tutti i dettagli del libro della Premoli perché l'ho letto un po' di anni fa; sicuramente hanno dei punti in comune, soprattutto nei due protagonisti avvocato, ma questo non implica per forza un plagio. Ci sono molti libri che giocano sul rapporto odio/amore  e alla fin fine un po' si assomigliano tutti, quindi, tralasciando le polemiche, vi dico che la trama di questo libro non è particolarmente originale, ma è ben scritto, le dinamiche tra i due protagonisti sono ben costruite ed il finale è piuttosto inaspettato, quindi è una lettura assolutamente positiva e piuttosto divertente grazie alle battute sarcastiche e ai dispetti che si fanno i due protagonisti.

J.D. Jameson e Payton Kendall sono associati di un prestigioso studio legale e finalmente, dopo otto lunghi anni di lavoro estenuante, di un monte ore fatturato impressionante, di sere e weekend passati in ufficio, è arrivato il loro momento: la nomina a socio effettivo!
Sono entrambi molto bravi nel loro lavoro, competenti, precisi e non perdono una battaglia in aula. Non si sono mai sopportati: lui con quell'aria boriosa, pieno di soldi  e lei così perfettina e femminista.
Tra di loro è proprio in atto una guerra dei sessi: lei è convinta di dover fare il doppio di un uomo per dimostrare di valere qualcosa in un ambiente lavorativo prettamente maschile; lui è convinto che, in quanto donna, Payton abbia la strada spianata e sia lui, come uomo a dover dimostrare di più.
Sai bene quanto me che di questi tempi, se un uomo e una donna sono ugualmente qualificati per ricoprire una certa posizione, sarà la donna ad ottenere il posto. Colpa della società liberale e politicamente corretta in cui viviamo. gli uomini devono fare le cose due volte meglio delle donne per essere competitivi sul lavoro. mentre le donne devono semplicemente restare in gioco.

Si sono fatti la guerra di nascosto e nessuno sa della loro reciproca antipatia perché sul luogo di lavoro dimostrano una professionalità assoluta.

Il caso vuole che si ritrovino a passare più tempo insieme, anche al di fuori dell'ufficio, per seguire un importante cliente e a tre settimane dalla nomina, il loro superiore li porta al limite comunicandogli che solo uno dei due diventerà socio.
Questo fatto li esaspera e li rende ancor più agguerriti, per la serie "mors tua, vita mea"! Si rendono conto di essere stati sfruttati, presi in giro, due semplici pedoni mandati al macello, ma finalmente le loro strade si divideranno, perché dopo la nomina, è sicuro che chi rimarrà fuori se ne andrà! I dispetti che mettono in atto per screditarsi a vicenda sono veramente tremendi, ma in tutto questo nessuno dei due ci guadagna. Forse farsi la guerra non è poi una gran cosa ed un po' di gentilezza potrebbe portare esiti migliori ed anche al colpo di scena finale!

Payton e J.D. sono ben caratterizzati e mi sono proprio piaciuti come personaggi con le loro strane convinzioni.  Sembrano entrambi due persone molto rigide ed inquadrate, ma, in realtà, la loro è solo una corazza per arrivare al traguardo della promozione. Il loro odio è nato  da piccole incomprensioni, frasi interpretate male, cose che capitano spesso anche nella vita quotidiana, solo che l'alta competitività del luogo di lavoro non gli ha mai dato la possibilità di chiarirsi, di vedere le cose dal punto di vista giusto.
Mi sono sempre piaciute le storie ambientate negli studi legali americani ma io non ci lavorerei mai!
Lo consiglio? Sì!

2 commenti:

  1. Quando ho letto questo libro avevo notato le somiglianze con quello della Premoli ma sinceramente non ci ho fatto tanto caso. Mi sono piaciuti entrambi i libri e di questa autrice ne ho letto anche un altro che mi è piaciuto ugualmente si intitola Deliziosa sfida.

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