lunedì 29 novembre 2021

TU LEGGI? IO SCELGO! #29

 Buonasera readers,

dopo mesi ritorno anche con la rubrica


ideata da Chiara de La lettrice sulle nuvole  nella quale, ogni mese, i partecipanti devono leggere un libro tra quelli già letti da un altro partecipante.
Questo mese dovevo "pescare" da Graziella  del blog Libri e librai ed ho scelto......


IL LIBRO DEI NOMI PERDUTI
Kristin Harmel

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: Ebook € 9,99  Cartaceo € 16,92
Pagine: 373
Genere: Narrativa storica


Trama: «Sono passati più di sessant'anni da quando vidi questo volume per l'ultima volta, da quando vidi lui, per l'ultima volta, ma il passato sembra essere di nuovo qui, in questa stanza con me, e mi sento soffocare.» Florida, 2005. Eva Traube Abrams, bibliotecaria quasi in pensione, leggendo il giornale una mattina si imbatte nella fotografia di un libro per lei molto speciale. Il volume, risalente al Diciottesimo secolo, fa parte dei numerosi testi saccheggiati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale; recentemente ritrovato in Germania, sembra contenere una sorta di codice che i ricercatori non sanno decifrare. Parigi, 1942. Eva è costretta ad abbandonare la città dopo l'arresto del padre, ebreo polacco. Rifugiatasi in una cittadina di confine, inizia a falsificare documenti per i bambini ebrei che fuggono nella Svizzera neutrale. Insieme al misterioso e affascinante Rémy, Eva decide di annotare in un libro in forma criptata i veri nomi dei ragazzini che, essendo troppo piccoli per ricordare, rischiano di dimenticare la propria identità. Così nasce il Libro dei nomi perduti, che diventa una testimonianza ancora più preziosa quando la cellula di resistenza viene tradita e Rémy scompare. Alla fine del conflitto, Eva, sola e tormentata dai sensi di colpa, decide di ricostruirsi un'altra vita, lontana e diversa. Ha imparato a voltarsi indietro tante volte e ogni volta un pezzo di sé è andato smarrito. Ma ora che il passato bussa prepotente alla porta, avrà il coraggio di rivivere i vecchi ricordi? Ispirato a una sorprendente storia vera, Il libro dei nomi perduti è molto più di una semplice vicenda di falsari. È un indimenticabile romanzo sull'identità e sul potere dei libri, una testimonianza della resilienza dello spirito umano e della forza dell'amore di fronte al male.

RECENSIONE

Ogni volta che leggo un libro che parla dell'Olocausto mi si contorce il cuore: anche se i personaggi de l libro dei nomi perduti sono inventati, la storia si basa su fatti realmente accaduti e leggere o anche solo pensare a tutte quelle persone innocenti che si sono trovate piano piano private di ogni diritto anche di quello di esistere per me è doloroso  e agghiacciante, ma è anche  importante non dimenticare cosa è successo. 

In questo libro, la storia si focalizza su quegli ebrei che, sfuggiti ai rastrellamenti di Parigi, hanno cercato di raggiungere la neutrale Svizzera. 
Nella terribile notte del 16 luglio 1942, Eva Traube, brillante studentessa di letteratura inglese e grande lettrice, ha visto la sua vita sgretolarsi velocemente ma, animata da un forte istinto di sopravvivenza, è riuscita a falsificare dei documenti per lei e la madre, ebrea polacca, e fuggire verso il sud della Francia.
In un paesino vicino a Clermont Ferrand, Eva viene in contatto con una cellula di falsificatori di documenti che, stupiti della sua bravura, le chiedono aiuto perché sono sempre più i bambini rimasti orfani che devono scappare.
Per Eva è la possibilità di aiutare, di sentirsi utile nell'inferno che sta diventando la Francia e, nonostante le lamentele della madre che vorrebbe andare via subito,  accetta. 
Giorno dopo giorno, documento dopo documento, il lavoro di Eva è sempre più importante ma la ragazza si rende conto che la guerra  sta portando via tutto anche l'identità di tutte quelle persone che sono costrette a procurarsi dei documenti falsi. Chi si ricorderà poi dei loro veri nomi soprattutto nel caso dei bambini piccoli? Il nome è la cosa che ci identifica, che ci fa essere una persona precisa in mezzo a tanti. Nasce così l'idea di registrare i veri nomi in un vecchio libro sacro secondo un codice che segue la sequenza di Fibonacci.

Ed è proprio quel libro trafugato dai nazisti prima della fine della guerra e riapparso nella biblioteca centrale di Berlino dopo sessanta anni a spingere Eva, ormai vecchia ma arzilla, a ripercorre la sua storia.

La narrazione avviene quindi su due piani: il presente con un'Eva che vola dalla Florida a Berlino per recuperare il libro ed il terribile passato che Eva ha cercato di dimenticare.
Ovviamente il passato predomina ed è molto interessante perché mette in risalto un aspetto meno conosciuto della Resistenza ma fondamentale, quello della falsificazione dei documenti. Eva e i suoi colleghi, anche se non in prima linea a combattere, hanno messo costantemente in pericolo le loro vite come pure tutte quelle persone che hanno cercato in qualche modo di aiutare gli ebrei nascondendoli. E questo libro fa proprio capire quanto importante sia reagire, lottare per il bene, per le giuste cause anche se non si è direttamente coinvolti.
Il finale è decisamente inaspettato e non mi ha convinto del tutto perché sembra forzato ma è una storia intensa e difficile da leggere.

 

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12 commenti:

  1. Devo dire che negli ultimi anni mi sto imponendo di leggere un libro sull'olocausto almeno una volta l'anno. Ogni volta è una sofferenza ma credo serva per non dimenticare mai il passato.

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  2. Di solito trovo le letture che parlano dell'olocausto molto affascinanti per quanto dolorose. Questo libro lo avevo messo in lista appena uscito ma purtroppo non ho ancora avuto modo di leggerlo, devo assolutamente farlo!

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  3. Erica, con questa tua recensione, non solo hai ricordato a tutti noi l'importanza della memoria, ma hai riportato l'attenzione su un titolo secondo me troppo spesso sottovalutato

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    1. In effetti è un titolo passato in sordina, io l'ho scoperto proprio grazie a questa rubrica

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  4. Rifuggo i libri storici che parlano dell'olocausto non riesco mai ad accettare le brutture umano, però a volte è necessario farlo e questa storia potrebbe essere un buona lettura per me.

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    1. Di sicuro non sono libri facili ma, come dici tu, è necessario leggerli ogni tanto

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  5. Anche se terribile questo è uno dei periodi storici che mi attira di più. Segno questo titolo!

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    1. Penso che la seconda guerra mondiale ci attiri particolarmente perché è un evento storico recente, che ha interessato i nostri nonni e che ha segnato l'infanzia dei nostri genitori (per persone della mia età)

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  6. Sono felice che ti sia piaciuto e si nota dal tuo trasporto che avverto nella tua recensione

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  7. non ho molta voglia in questo periodo di affrontare questo argomento, ma sono contenta che ti sia piaciuto

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