questa settimana sono un po' assente per colpa delle pulizie estive da una parte e del bisogno di staccare dall'altra.
Comunque, non sono sparita del tutto ed eccomi a segnalarvi un romance storico
LADY PER CASO
DI CHERYL BOLEN
Editore: Babelcube
Genere: Rosa/Regency
Data di uscita: 8/4/2018
Prezzo di copertina ebook: € 2,37
TRAMA
TRAMA
Il marchese di Haverstock è furibondo quando viene a sapere che il denaro che gli serviva per acquistare delle cruciali informazioni di guerra per il Foreign Office è stato perso al gioco ed è nelle mani della figlia illegittima di un duca inglese e di una nobildonna francese. Quando la signora, bella da impazzire, lo informa che l’unico modo per riavere i fondi è sposarla, non ha altra possibilità che dirle di sì.
Evitata dalla buona società, Anna de Mouchet acconsente a una bizzarra proposta che le fa usare la sua bravura con le carte per forzare il marchese, che le è stato detto sia un traditore, a sposarla. Come sua moglie, sarà libera di spiarlo e di provare il proprio patriottismo nei confronti dell’Inghilterra. Ma una volta moglie del bel lord, diventa meno sicura su a chi dare la propria lealtà, soprattutto quando sente il tocco di seta di suo marito.
Cheryl Bolen l'ha fatta ancora: uno scintillante romance Regency... ve lo consiglio!
Happily Ever After
Anna de Mouchet ha la stoffa delle eroine Regency, quella giusta!
In Print
----- ESTRATTO -----
Anna de Mouchet studiò il mazzo coperto che aveva
in mano. Era strano che nessuno avesse mai notato come gli occhi degli uccelli
fossero diversi, sul retro delle carte; le figure li avevano più stretti, le
carte normali avevano anche gli occhi normali. Gli uccelli sugli assi, poi, li
avevano tondi. Certo, gli uomini che avevano giocato al tavolo di sua madre
sarebbero stati più interessati alla bellezza del banco che alle incisioni
sulle carte che le assicuravano le vincite. Anna capovolse un re e sorrise, sentendo
la porta della camera aprirsi piano.
“Mademoiselle!” gridò la cameriera, chiuse con un
leggero movimento del piede la porta dietro di sé e corse nella stanza tenendo
in equilibrio il vassoio della colazione della giovane signora. “Vostra madre
sarebbe furiosa se sapesse che ancora giocate con le sue carte. Non desidera
altro che fare di voi una signora elegante, cherie.”
Nessuno era più vicino alla madre di Anna di
Colette, che l’aveva accompagnata quando era scappata dal Terrore, più di
quindici anni prima. Se si fosse scoperto che Annette de Mouchet era una
nobildonna, Colette avrebbe perso la testa.
“Ma non voglio essere una signora” protestò la
ragazza. “Non voglio andare a quella scuola di lusso. Non sono come mamma, so
che non verrei trattata con più cortesia alla scuola per giovani signore di
miss Sloan di quanta ne abbiamo ricevuta dai nostri ostili vicini di casa qui a
Grosvenor Square.”
“Ma vostra mamma vuole che facciate amicizia con le
figlie del ton. Dopotutto, non siete
una di loro?”
Anna alzò il mento e parlò a labbra strette. “Non
potrò mai essere una di loro, e lo so bene.”
Poco dopo colazione, Anna fu sorpresa di vedere di
fronte alla loro casa un calesse con le insegne di una famiglia; non era di
nessuno dei loro vicini di Grosvenor Square, e sua madre non aveva intrattenuto
nobiluomini da quando si erano trasferite lì da Marylebone, un anno prima.
Anna andò fino al salottino da mattina per vedere
chi stesse urlando, ma trovò le porte chiuse e sentì grida infuriate
dall'interno.
“Non permetterò che la figlia illegittima di una
puttana francese frequenti la stessa scuola delle mie” disse una voce maschile,
furiosa, dall'interno.
“Mia figlia ha lo stesso diritto della vostra di
restare lì” disse Annette con tono di sfida. “Anche di più, dato che suo padre
era più rispettato di voi, milord.”
Fiera della risposta focosa della madre, Anna
restò in ascolto dell'uomo, con la furia che le faceva battere forte il cuore
in petto.
“Avete complottato per ricevere del denaro che
sarebbe dovuto andare alla duchessa di Steffington, ma non potrete mai comprare
un rango per la vostra bastarda.”
La voce di Annette tremò. “Non ho preso nemmeno un
quarto di penny da Steffington finché era vivo, solo il suo amore, ed è per
questo che provate tutto questo rancore per me. A causa mia, non è andato a
letto con la sorella di vostra moglie. Ora il suo denaro è andato alla sua
unica figlia.” La voce le si spezzò. “La nostra bambina diventerà una signora
elegante, mi ci volesse fino all'ultimo scellino che possiedo.”
“Non andando alla scuola per giovani signore di
miss Sloan” la rimbeccò lui arrabbiato. “Ho una lettera della direttrice, le
spiace informarvi che non c'è posto per Anna de Mouchet.”
La porta si aprì all'improvviso e un uomo
corpulento in abiti eleganti le passò di fronte senza guardarla.
Anna corse attraverso la stanza dalla sua Annette,
che si lasciò cadere su un divano di seta, singhiozzando con il viso tra le
mani.
“Mamma, vi prego, non vi turbate” la
tranquillizzò, chinandosi tanto vicino alla sua cara madre da poter sentire il
profumo della sua acqua di rose. Le mise un braccio intorno con un gesto
delicato. “Sarei molto più felice qui, con voi, e non con le figlie di
quell'uomo orribile. Ditemi, chi era?” Tirando su col naso, sua madre lanciò un'occhiata
verso la porta e parlò a bassa voce: “Il marchese di Haverstock.”
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