Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di Davenport di Krystal Marquis, uscito martedì, edito da Mondadori che ringrazio per la copia digitale in anteprima.
Grazie anche a Silvia de I miei sogni tra le pagine per l'organizzazione. A fine post trovate le date ed i blog partecipanti al review.
DAVENPORT
Krystal Marquis
Editore: Mondadori
Prezzo: Ebook € 9,99 Cartaceo € 18,90
Pagine: 375
Genere: Narrativa
Serie: Davenport v.1
Trama: Chicago, 1910: i Davenport sono una delle pochissime famiglie nere a godere di un'immensa ricchezza e di uno status sociale elevato. Una fortuna creata con coraggio e intraprendenza dal capostipite William, un ex schiavo che anni prima è fuggito al Nord e ha finito col fondare la Davenport Carriage Company determinando per sé e i suoi figli un destino ricco di opportunità. Immerse in un mondo sfavillante fatto di palazzi imponenti, vestiti magnifici, balli sfarzosi e pregiudizi duri a morire, le giovani della famiglia sono alla ostinata ricerca della propria strada. C'è Olivia, la sorella maggiore, pronta a compiere il suo dovere sposando un uomo perbene e che tutto si aspetta tranne che un incontro imprevisto faccia vacillare le sue certezze. C'è Helen, la minore, più interessata a riparare automobili che a innamorarsi e mettere su famiglia. Poi, accanto a loro, c'è Amy-Rose, l'amica d'infanzia delle due ragazze e ora diventata la loro cameriera personale, che sogna di aprire un'attività in proprio e di sposare l'uomo di cui è innamorata da sempre. Infine Ruby, la migliore amica di Olivia, spinta dalla famiglia a conquistare il cuore di un ragazzo proprio mentre qualcun altro sta già iniziando a conquistare il suo.
RECENSIONE
Tra i tanti fantasy e young adult contemporanei che leggo, Davenport è stato qualcosa di diverso e mi è proprio piaciuto: mi ha riportato indietro nel tempo, non tanto perché è ambientato nel 1910 ma perché nella struttura, nello stile narrativo ed anche nel genere di storia mi ha ricordato i libri che leggevo da ragazzina, quando il genere young come lo conosciamo adesso praticamente non esisteva e le storie erano più saghe familiari.
Infatti, Davenport dà sì voce a quattro ragazze, Olivia, Helen. Ruby ed Amy Rose, ma le loro storie sono fortemente intrecciate a quelle delle loro famiglie.
Quattro ragazze con sogni, speranze e desideri diversi, di estrazione sociale diversa ma tutte imbrigliate, limitate, frenate dalle etichette della società, dalle esigenze familiari, da ciò che ci si aspetta anche a discapito della felicità.
Olivia, figlia maggiore dei Davenport, ricca famiglia di Chicago, è la donna perfetta per gli standard dell'alta società del periodo, beneducata ed in cerca di un marito ma quando, per caso, conosce un giovane avvocato che combatte attivamente contro le restrizioni che stanno prendendo piede per chi è di colore, sente la necessità di dare una mano, di fare qualcosa di concreto a discapito anche della sua sicurezza fisica ed economica.
Helen è la figlia minore dei Davenport ed è l'opposto di Olivia. Le feste non la attirano, innamorarsi non le passa manco per la testa e la sua grande passione sono le auto ed i motori, passione che deve, però, tenere nascosta perché non è adatta ad una fanciulla perbene.
Ruby è la migliore amica di Oliva, figlia dei Tremaine, altra famiglia importante di Chicago. Suo padre, candidato a sindaco della città, sta spendendo una fortuna per la "campagna elettorale". Per questo Ruby deve contrarre un matrimonio vantaggioso con un ragazzo ricco. Ruby, inizialmente sembra una ragazza piuttosto frivola ma con il proseguire della storia si scopre che sta solo cercando di fare contenti i suoi genitori.
Amy Rose è la cameriera personale delle ragazze Davenport e sogna di aprire un salone di parucchiera. Amy Rose è sicuramente quella che vive in una situazione più difficile in quanto deve lavorare sodo e non ha una famiglia alle spalle anche se al tempo stesso è quella più libera d'inseguire i suoi sogni. Ad Amy Rose piace il figlio dei Davenport ma presto si rende conto di non essere considerata alla sua altezza in quanto semplice cameriera.
Tra le quattro, ho preferito Amy Rose: è quella con cui sono entrata più in empatia, quella le cui sofferenze sono più sentite, più tangibili ma ho apprezzato molto anche l'evoluzione delle altre tre ragazze.
E' una storia che scorre piuttosto lineare, senza malizia, senza colpi di scena sconvolgenti, anche perché si intuisce fin da subito quale direzione prenderà ogni storia, però una volta iniziato a leggere si viene completamente coinvolti e trasportati nella Chicago d'inizio novecento grazie ad una narrazione semplice ma fluida, a dimostrazione che non sempre servono chissà quali situazioni assurde per rendere una storia bella ed accattivante.
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Ecco il calendario con date e blog partecipanti!
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